Brevissima nota introduttiva: sono Simone Pacchiele e trovi qualcosa su di me qui.
Da più di 15 anni aiuto le persone a generare risultati migliori rimanendo autentici e partendo dalla propria identità. Dal 2011 tengo corsi in Università Bocconi sui temi della performance e dell'empowerment.
Cliccando qui trovi molte risorse su questi temi.
Buona lettura.
Nei corpi militari danno le medaglie a quelli che si sacrificano per far ottenere un risultato agli altri.
Nelle aziende invece i premi li prendono le persone che sacrificano gli altri per ottenere un vantaggio personale.
Come i nostri antenati di millenni fa, noi cerchiamo sicurezza.
Millenni (o centinaia di anni) fa, il pericolo erano le condizioni atmosferiche, gli animali carnivori, gli attacchi delle tribù nemiche.
Le persone cercavano (e cercano ancora oggi) sicurezza, e il leader era quello che aveva il comando perché PROTEGGEVA gli altri dai pericoli.
Era il primo a mangiare quando c'era cibo (e non ce n'era sempre).
Ma era anche il primo ad andare verso il pericolo quando c'era da salvare la tribù.
Da bambino mia nonna mi raccontava che quando era piccola la sua famiglia era composta da 15 persone che vivevano insieme tra figli, nonni, mariti e mogli dei figli. E in questa 'tribù' di primi '900 si mangiava spesso la polenta con un tagliere grande al centro sopra il quale scendeva - appesa al soffitto - una sola aringa contro cui tutti sfregavano le fette di polenta cercando di prenderne un po' del sapore.
Ma alla fine l'aringa la mangiava il capofamiglia. Il maschio di casa, non i bambini.
Noi funzioniamo con gli stessi neurotrasmettitori dei nostri antenati:
L'endorfina, che copre i segnali di dolore che proviamo.
La dopamina che si rilascia quando otteniamo qualcosa e che può farci rimanere concentrati su un obiettivo, alla 'motivazione'. Ma che è anche legata agli stati di dipendenza associati alle droghe, alle scommesse, o a controllare compulsivamente la mail per vedere se ci sono nuovi messaggi.
La serotonina, che è il neurotrasmettitore della Leadership, associato al riconoscimento pubblico, all'orgoglio.
L'ossitocina, che è associata alla sensazione di piacere che hai quando sei con qualcuno di cui ti fidi.
Ed è per questo che la Leadership non è motivare gli altri.
E non lo è per ragioni neurochimiche, non per sottili distinzioni filosofiche.
Motivazione = dopamina e endorfina. Poca connessione con gli altri.
Leadership e performance = serotonina e ossitocina. Enorme capacità di entrare in relazione con gli altri, di avere un impatto positivo e di ispirarli nella nostra direzione.
Due mondi diversi.
Che prevedono due modi di lavorare diversi.
E nel ReSonance non lavoriamo sulla motivazione ma sulla capacità creare relazioni che risuonano e creano fiducia. Lavoriamo, per intenderci, sui neurotrasmettitori che non danno dipendenza, ma su quelli che generano performance.
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