Ogni tanto succede che racconti il motivo per cui mi sono avvicinato al mondo dello sviluppo personale, molto prima che decidessi di lavorare come coach e come formatore. Ho deciso di cambiare qualcosa in quello che facevo nella vita dopo che erano passato pochi anni dalla laurea e avevo iniziato a lavorare nel mondo dell’informatica e della consulenza.
Ogni storia di vera trasformazione inizia sempre così. Da un punto in cui va tutto bene, in cui non c’è niente da cambiare.. anche se so bene che questo sembra un paradosso.
Andava tutto bene, avevo un buon lavoro pagato bene, una vita tranquilla e serena, prospettive di carriera più che buone.
Un lavoro vario (cambiavo progetto ogni 6 mesi, quindi non facevo neanche in tempo ad annoiarmi del tipo di lavoro, dell’ufficio e dei colleghi… e neanche della città dove vivevo)… dove erano presenti alcune delle cose che mi piaceva più fare e cioè essere a contatto con le persone e… mettere alla prova di sicurezza i sistemi e le reti di computer su cui lavoravo stressandoli un pò
Eppure… mancava una cosa.
Il significato.
Che cos’è il significato?
E’ quando tutti invidiano la vita che fai dall’esterno, e tu vorresti essere da un’altra parte a fare un’altra cosa.
E’ quando anche se hai un lavoro bellissimo sai intimamente che quello non è il lavoro che farai fino alla pensione.
E non è che lo pensi, lo sai.
Quando manca ‘il significato’ in quello che fai puoi avere il lavoro migliore del mondo, puoi guadagnare quello che vuoi, puoi avere accanto la donna o l’uomo migliore del mondo ma è praticamente impossibile avere e sperimentare anche per un solo istante un senso di soddisfazione, di gioia, di felicità.
Il senso di ‘significato’ è arrivato quando, per caso, ho iniziato a studiare due discipline che mi interessavano più o meno in eguale misura. Una appartiene al settore delle discipline somatiche, lo Shiatsu ed il pensiero tradizionale cinese… un sistema molto complesso attraverso cui leggere il corpo e generare per il corpo e la mente il benessere e la trasformazione di cui hanno bisogno le persone.
L’altra cosa a cui mi sono dedicato per lunghi anni è studiare una serie di abilità che appartengono alla PNL: la capacità di cambiare il ‘software’ che gira al’interno del corpo e della mente… per riorientare me stesso prima, e poi le persone con cui lavoravo nella direzione e verso gli obiettivi che desideravano rendere presenti nella propria vita.
Ho iniziato a studiare e praticare queste due discipline insieme, tenendole separata all’inizio. Avevo il mio studio di Shiatsu dove lavoravo con le persone che venivano a ‘curarsi’ dal mal di schiena mentre imparavo che .. corpo e mente sono in realtà una stessa entità, e a riconoscere da piccolissime variazioni del corpo come cambiano i pensieri e l’atteggiamento mentale… e viceversa come i pensieri generano cambiamenti che puoi toccare con le mani e vedere nel corpo delle persone con cui lavori… Ho viaggiato per anni alla ricerca degli insegnanti più bravi che riuscissi a trovare (tra cui diversi allievi diretti dei maestri che hanno inventato questa disciplina).
Ho lavorato per anni 8-10 ore al giorno a contatto diretto con le persone e imparando usando tutti i sensi cosa è che cambia nel modo in cui si organizzano internamente quando passano dallo ‘stare male’ allo ‘stare bene’. E sono diventato molto bravo a generare questo tipo di transizione.
E se dovessi definire qual è l’insegnamento più importante che ho tratto da questi circa 10 anni di ricerca e di studio è questa: che la trasformazione può avvenire in molti modi diversi, ma passa comunque sempre attraverso il corpo.
E nello stesso tempo praticavo la PNL, iniziando a tenere dei corsi e studiando soprattutto l’efficacia del linguaggio e delle ‘storie’ intorno alle quali le persone orientano la propria vita… In questo il lavoro di Joseph Campbell, di Milton Erickson, di Richard Bandler, di Joseph Riggio, di Stanley Keleman e di Thomas Hanna, del Dr. Clare Graves… ha avuto una influenza straordinaria per me.
Tutte e due le strade erano solo delle strade… ma quello che so è che lo studio approfondito di di una mi rendeva più capace nell’altra, e viceversa.
Se dovessi dire qual è l’insegnamento più importante di questi anni, anche qui… è lo stesso: il cambiamento… o meglio la trasformazione passa sempre attraverso il corpo. Attraverso un modo… una posizione che mantieni all’interno del tuo corpo che ti permette di filtrare il mondo in cui operi attraverso una lente che lascia passare i problemi o una che lascia passare, e rende presente a livello di percezione… e di organizzazione… le possibilità… ciò che è possibile per te.
Il tipo di lavoro che svolgo oggi con i clienti nei corsi e nel coaching è il risultato e l’emanazione di ‘chi sono diventato’ grazie alla pratica di queste due strade. E nasce dalla consapevolezza che cose straordinarie sono possibili quando accedi al tuo ‘modello del successo’ che passa anche attraverso il corpo.
E’ un lavoro che non ha niente a che fare con il ‘movimento’. Quando utilizzo l’aggettivo somatico non intendo quello.
Intendo invece capire e renderti esplicito come sei all’interno del tuo corpo quando riesci ad ottenere i tuoi migliori risultati rimanendo chi sei.
E’ un lavoro che parte dalle storie, dal linguaggio… e arriva al corpo. E che ti avvicina a chi vuoi diventare ed agli obiettivi che vuoi raggiungere molto più velocemente di qualsiasi altro lavoro sulle convinzioni, sugli obiettivi o sui valori.
Qui lavorerai sulla tua identità. Su ‘CHI SEI’.
Non è possibile ‘essere ottimisti’ se non passando attraverso una riorganizzazione somatica che ti fa essere in questo modo.
Non è possibile ‘guardare il bicchiere mezzo pieno’ se non passando attraverso questo modello… il tuo modo specifico che GIA’ HAI, e che è già codificato in te…
Il tuo modo di organizzarti mentalmente e somaticamente intorno a quello che funziona invece che in reazione ai ‘problemi della vita’.
E’ una questione di millimetri, che possono cambiare tutto.
Immagina di dover aprire una di quelle cassaforti che avrai visto nei vecchi film… tanti giri a destra tanti a sinistra… ancora a destra e… tac… aperta.
Funziona un pò così: quando accedi al tuo codice di accesso, unico per te, che ti consente di esprimere come sei quando sei al meglio… inizi automaticamente a filtrare il mondo dalle lenti della possibilità, e ricreare la tua storia personale in relazione a ciò che già funziona bene per te invece che intorno a quello che ti manca.
Quando ci riesci… è immediata la sensazione di poter fare tutto, di poter avere tutto quello che desideri. E paradossalmente hai questa sensazione, e sei pronto a fare tutte le azioni che servono per ottenerlo, proprio perchè parti da una posizione in cui non hai bisogno di niente per stare bene.
Lo scopo del corso che tengo il 15 a Milano riguarda proprio questo: trovare il tuo codice di accesso a questa posizione.
Ti aspetto.
Iscriviti al corso ReSonance del 15 aprile a Milano
Vorrei partecipare e se trovo una persona che paga la meta’ del corso dividiamo la spesa, uno non paga giusto?
Ciao Simone,
mi complimento per l’articolo che ho trovate bello nel modo in cui è scritto, interessante e … “risonante”!
Lavoro nel campo dell’informatica e della consulenza non senza buoni risultati e prospettive, e con uno stipendio abbastanza buono.
Tuttavia non si può dire che per me vada tutto bene: sento quel senso di mancanza di significato di cui parli e non sempre riesco ad esprimerlo senza sentire addosso sguardi ammonitori o sgranati come se fossi un pazzo.
Non che mi lamenti, anzi sono grato per quello che ho e sono anche perché l’ho voluto e costriuito, ma non era quello che volevo davvero, forse neppure ero cosciente della vita che avrei fatto, di quello che stavo trascurando.
Come te mi sono appassionato allo Shiatsu, mi piace scrivere, ma ho relegato tutte le passioni in un posto secondario, da hobby.
Ho iniziato a studiare PNL e coaching con l’intento di farne il mio lavoro (anche se a volte mi sorprendo a dirmi “chi voglio prendere in giro?” – tana per l’autosabotaggio!).
Da poco ho scoperto il Tai Chi Chuan da cui sto traendo un senso che non saprei ancora dire a parole. Ma di certo sto scoprendo quanto corpo e mente siano legati fra loro.
Ho iniziato a seguire la prima lezione del tuo audio corso “PNLsuccesso” con vivo interesse, e il tuo primo consiglio non è affatto banale!
Magari ti farò sapere come procede.
Buona fortuna,
ti seguo!
Grazie a te Gianluca,
più che concentrarti sul nome della tecnica (‘PNL’… ) quello che ti consiglio è di portare più l’attenzione su uno specifico valore che vuoi apportare alle persone con cui entri in contatto. Quello che faccio NON ha tanto a che fare con il permettere alle persone di ‘cambiare lavoro’, o di ‘insegnare la PNL’ … ma piuttosto riguarda il rendere per loro disponibile un modo di essere in cui possono decidere di seguire davvero la propria direzione, qualunque essa sia…