Ci sono giornate in cui tutto quello che fai funziona perfettamente.
Fai una partita a tennis ed il campo ti sembra così grande e la rete così bassa che non puoi sbagliare.
E effettivamente non sbagli.
Poi provi a ricordare l’azione. la smonti movimento per movimento, la ricostruisci, te la spieghi.
Ma questo non ti assicura che sarai in grado di ripeterla.
Ci sono giornate si e giornate no. E mentre in relazione a questo la realtà oggettiva non cambia, il filtro soggettivo che hai si.
E’ possibile controllare quello spostamento nella percezione e nella tua esperienza che ti permette di giocare alcune volte molto meglio di altre?
Di solito quello che fanno le persone è cercare di migliorare le performance analizzando da ogni lato quello che fanno, creando elenchi di cose che andrebbero fatte, e allenandosi a fare ogni volta un po’ meglio della volta precedente.
Ma se vogliamo un cambiamento significativo dei risultati che otteniamo abbiamo bisogno di un approccio totalmente diverso.
Se porti l’attenzione ad ogni azione fatta per generare risultati, ti accorgerai che ci sono sempre due componenti… due lati da tenere presenti. Il lato da cui puoi spiegarla e quella da cui puoi produrla.
Se prendi un esperto di trading… uno di quelli che passa le giornate davanti a dei monitor ad osservare schemi e grafici ed a comprare e vendere futures… troverai che più è bravo e meno riesce a spiegarti come fa a fare quello che ha appena fatto con successo tutto il giorno… Se è davvero eccezionale nel suo lavoro, probabilmente non riuscirà neanche a capirlo pienamente.
Nella performance personale e professionale, la maggior parte delle persone si posizionano dal lato in cui cercano di riprodurre il risultato lavorando su una descrizione a posteriori… sull’analisi di quello che è stato fatto… sulla spiegazione. Raramente prendono in considerazione che produrre un risultato richiede un approccio totalmente diverso.
Se vuoi avere un cambiamento sostanziale dei risultati che ottieni devi avere accesso alla parte che si occupa di farti ottenere i risultati.
Una persona che ti osserva dall’esterno è in grado di descrivere quello che hai fatto. Il tuo punto a tennis, per dire.
Ma lo spettatore vive nel reame di chi osserva e giudica e spiega. Tu, mentre giochi ti trovi nel reame di chi produce azione.
I due reami sono ovviamente collegati, ma non sono la stessa cosa.
Raramente pensiamo a questo tipo di differenza, ma questa è una distinzione che ti permette di evitare di accontentarti della ‘spiegazione’ della performance e ti fa muovere verso la performance.
E quando parlo di performance parlo di qualsiasi tipo di performance: quella di un imprenditore che deve prendere decisioni e negoziare un contratto, o quella di un musicista che vuole accedere al suo modo migliore di suonare il violino. La performance ha una struttura identica, ed è la capacità di accedere ad una ‘zona’ in cui funzioni al meglio di te stesso e sei in grado di rimanerci dentro a lungo.
Dove inizia la performance?
Di solito un professionista pensa a se stesso come una persona che opera delle scelte tra varie le opzioni che ha disponibili.
Ma una cosa sono le opzioni possibili, un’altra le possibilità.
Molti professionisti passano il tempo cercando di predire il futuro con la maggiore accuratezza possibile… I migliori professionisti, e le migliori persone invece, sono capaci di generare un futuro che non sarebbe avvenuto altrimenti.
E per generare un futuro che funziona in questo modo devono prima crearlo con in linguaggio nelle loro conversazioni.
Una volta che un futuro è stato creato nelle conversazioni… una volta che queste possibilità esistono nel linguaggio… inizi a rispondere in modo diverso a quello che succede. Inizi a filtrare il mondo in modo diverso.
Le persone sono fatte delle conversazioni che hanno nella testa. E le aziende sono fatte delle conversazioni dei propri dipendenti e del proprio management.
Il punto è che non puoi cambiare le performance delle persone dicendogli come si fanno le cose. Puoi cambiarle, e tanto, se riesci a fare in modo che il mondo si accosti a loro in modo diverso.
Inizia a guardare le persone, e te stesso, come un insieme di conversazioni
La maggior parte pensiamo a noi stessi, o alle persone che guidiamo, come un’insieme di abilità o di risorse o al limite di personalità.
Ma questo non ti da nessuna possibilità di migliorare le loro performance, e le tue.
Per entrare dove le persone, e te, generano performance devi iniziare a guardarle come un insieme di conversazioni.
Nel ReSonance facciamo accedere le persone ad una posizione in cui le conversazioni delle persone cambiano istantaneamente. E questo è qualcosa che migliora istantaneamente le abilità che GIA’ hai – e non linearmente o per piccoli pezzi… ma nella loro globalità.
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