Intorno all’anno 2000 conoscevo molte persone che lavoravano nel settore informatico. In quel periodo lavorare in qualche società di consulenza era abbastanza facile. Iniziava ad esserci una grande richiesta di gente che conoscesse piatteforme tecnologiche specifiche ed allo stesso tempo era la prima volta che c’era un così grande fermento intorno alla new economy. Per capirci, le prime startup nascevano allora, subito dopo il boom del NASDAQ.
Quello che succedeva spessissimo era che le società di consulenza cercavano neolaureati o diplomati, li formavano un po’ con un corso di un paio di mesi e li mandavano a lavorare sui progetti dei clienti.
Ovviamente era abbastanza facile in quel periodo, qualsiasi fosse il tuo livello di preparazione in quell’ambito, trovare lavoro e cambiare società per cui lavoravi. A qualsiasi livello ti trovassi. Fossi un analista, un project manager, un commerciale o un manager a livelli più alti… in quel periodo e in quel settore la mobilità era altissima. E naturalmente quello che le persone cercavano cambiando società era, quasi sempre, uno stipendio più alto.
E quello che notavo in quel periodo era che le persone seguivano diverse strategie per aumentare il proprio stipendio cambiando lavoro…
Hai mai pensato a come fanno le persone ad aumentare la propria retribuzione?
La realtà lavorativa in cui siamo immersi induce a portare l’attenzione più sul fatto di trovare un lavoro piuttosto che ottenere la migliore retribuzione possibile… ed è quello che un datore di lavoro tende naturalmente a fare: pagare (un pò) meno i propri dipendenti…
Però quasi sempre il momento del colloquio è già tardi per pensare di esercitare un controllo sulla negoziazione del tuo futuro stipendio… E’ necessario farlo prima.
Quello che notavo accadere in quel periodo infatti era che le persone che cambiavano società seguivano generalmente due strategie distinte.
C’erano persone che inviavano alla società il prorio curriculum. Si informavano sulle attività della società per cui speravano sarebbero andati a lavorare, facevano un buon colloquio… e a queste persone veniva offerto lo stipendio ‘standard’ che veniva dato a quasi tutte le persone con quella mansione e quel ruolo all’interno della società… ed era la cifra che era stata decisa a priori e in qualche modo limitata dal processo che avevano seguito per trovare questo lavoro.
Altre persone non mandavano in curriculum. Quello che facevano invece era iniziare a cercare dei contatti tra le persone che già lavoravano nella società e nel progetto su cui volevano andare… Amici… amici degli amici che già lavoravano lì… e passavano un pò di tempo a fare in modo da entrare in contatto con due o tre collaboratori del manager che dirigeva il progetto di loro interesse.
Appena ottenuta un pò di confidenza, continuavano a dimostrare a queste persone la loro la loro abilità e le loro capacità esattamente sui punti chiave trattati nel progetto, e spesso dimostravano abilità anche superiori di quelle richieste.
E quello che succedeva la maggior parte delle volte era che lo stesso project manager con cui volevano andare a lavorare li contattava, e in questo modo molto spesso riuscivano a far partire la negoziazione da un punto di partenza retributivo più alto di quello del resto delle persone che avevano inviato un curriculum e lavoravano nello stesso progetto.
La cosa interessante, dal mio punto di vista è che quello che cambiava in questi due approcci – e cambiava radicalmente – era il processo con cui l’aspirante dipendente riusciva a farsi assumere nella società in cui voleva andare a lavorare. E allo stesso tempo il punto di arrivo, e cioè il fatto di essere assunto in quella azienda, era esattamente lo stesso. Solo che la retribuzione era superiore.
A chi guardava dall’esterno solamente il punto di arrivo sarebbe potuto sembrare strano trovare due persone nello stesso ruolo con stipendi piuttosto diversi…. senza sapere che il processo con cui quelle persone erano arrivate lì era stato diverso.
Con le stesse competenze… la differenza la faceva cercare, o farsi cercare. E credo sia una strategia che funziona sempre.
Simone
Scrivi un commento