La modalità in cui lavoro di solito con professionisti ed executive è il Coaching basato sul modello ReSonance.
Il ReSonance è in grado di generare una profonda trasformazione professionale e personale.
E nota che quando parlo di trasformazione professionale e trasformazione personale in realtà dal mio punto di vista intendo la stessa cosa. Dal mio punto di vista tutta la trasformazione professionale ha degli effetti sulla persona, perchè se la persona migliora in alcune abilità che le sono proprio, ne trae vantaggio anche nella professione.
Che differenza c’è tra il ReSonance e lo sviluppo personale?
Il punto importante per me è che il ReSonance porta la sua attenzione sulla trasformazione piuttosto che sul cambiamento.
Per farti capire la differenza… Il cambiamento ha a che fare con un miglioramento incrementale.
Il cambiamento puoi descriverlo con una frase del tipo: ‘Prima ottenevo 3 ora ottengo 5. Faccio un po’ di più di quello che facevo prima, sono cambiato.’
La trasformazione è un processo differente, che avviene quando l’intera struttura – la base a partire dalla quale operi – si sposta in una nuova posizione. Da questa nuova posizione ottieni risultati diversi – migliori – ma è cambiato tutto il sistema da cui li hai ottenuti.
Molti dei modelli di Coaching attualmente disponibili, e molti dei sistemi di miglioramento personale o organizzativo sono costruiti perlopiù intorno all’idea di un cambiamento progressivo. Migliorare un pezzo, e poi un altro pezzo e un altro pezzo ancora. Risolvere un problema alla volta, e quando li avrai risolti tutti, il sistema sarà a posto. Questi sono piccoli cambiamenti, non equivale ad una trasformazione profonda.
E perché avvenga una trasformazione profonda quello che serve è imparare qual è l’esperienza di trasformazione da una persona che ha ben presente cos’è.
C’è una differenza fondamentale tra il ReSonance e qualsiasi altro tipo di Coaching.
In molti tipi di Coaching professionale o personale il coach dà dei consigli sul processo che il suo cliente dovrebbe attuare seguendo un modello predefinito. Nel ReSonance c’è una condivisione dell’esperienza individuale del coach, delle sue storie, del suo processo di trasformazione… e questo diventa un aspetto fondamentale dell’approccio e del processo di coaching che usa.
Dal mio punto di vista, mettere in grado le persone con cui lavoro di generare nella loro vita professionale o personale questo tipo di trasformazione non può non partire dalla mia esperienza, da quello che sono, da come questa trasformazione è avvenuta per me. Ed è per questo che non credo in mentori/coach che utilizzano semplicemente un modello e che non abbiano qualcosa da dire ed una ricca esperienza professionale e di vita avvenuta PRIMA che studiassero Coaching.
Ho iniziato a studiare ‘il cambiamento’ intorno ai 20 anni frequentando negli anni successivi, in buona parte all’estero, workshop e master con cui mi sono specializzato nel settore del Coaching, della PNL e della formazione. Dopo la laurea e dopo aver passato circa 10 anni in alcune multinazionali della consulenza, ho deciso di portare la mia attenzione su quali fossero gli elementi che permettono alle persone ed alle organizzazioni di cambiare e di generare performance migliori.
E’ per questo che, pur mantenendo sempre la mia attenzione sul Coaching e sulla formazione, quasi seguendo un’ispirazione, ho iniziato ad approfondire lo studio della PNL praticando anche altre discipline più ‘somatiche’ come lo Shiatsu ed il Feldenkrais, diventando un istruttore dell’ Accademia Italiana Shiatsu Do, attualmente la più grande scuola di Shiatsu in Europa.
Poi ho viaggiato, per qualche anno, per andare a studiare con i migliori insegnanti ed approfondire la relazione che intercorre tra gli aspetti linguistici e narrativi e gli aspetti somatici dell’esperienza. Come sono collegati tra loro mente, corpo e linguaggio e come, quando sono perfettamente allineati, ti permettono di essere più efficace in ogni area della tua vita.
Ed è da qui che ho ricominciato a studiare ed a praticare dall’inizio tutto quello facevo da una prospettiva totalmente nuova ed integrando le esperienze accumulate in più di 10 anni di studi, di ricerca e di pratica e di lavoro con i clienti.
Ogni volta che lo vedo al lavoro, mi sorprende la velocità e l’apparente semplicità con cui guida con grande sicurezza le persone in processi di cambiamento radicali e duraturi. Il passaggio è talmente naturale che spesso le persone si accorgono di ciò che è avvenuto solo qualche giorno o settimana dopo. Ciò che mi piace del suo modo di lavorare è che lo fa evitando ogni inutile compiacenza, senza “effetti speciali” e senza cercare di accreditarsi come un personaggio o un moderno guru. In altre parole: sa cosa serve ai clienti e dove vuole arrivare, fa il suo lavoro con precisione ed eleganza e …saluta. Sonia G.
Eccola la differenza tra il ReSonance e qualsiasi altro tipo di processo di miglioramento professionale.
Il Coaching (Business Coaching o Perfomance Coaching) in genere consiste in una relazione tra un imprenditore/dirigente o un performer e un facilitatore/coach in grado di generare dei cambiamenti relativi a come si comporta il suo cliente.
In genera un coach non condivide la propria esperienza (nel ReSonance avviene)
…non dà dei ‘consigli’ o dei pareri
…non condivide ‘conoscenza’ (come fanno i formatori)
ed in genere evita di parlare di sé
Un coach quasi sempre è istruito (soprattutto quando si limita ad utilizzare modelli e certificazioni di Coaching ‘vecchi’) a mettere in azione un metodo ben preciso e molto spesso ‘socratico’… nel senso che il suo lavoro che si basa su una serie di domande progettate in modo da favorire per il cliente l’accesso accede a delle risorse che già possiede.
Quello che aggiunge il ReSonance è l’esperienza della trasformazione attraverso un approccio a volte più direttivo in cui riceve dell istruzioni dirette e una guida più esplicita, apportando al cliente delle NUOVE risorse che non possedeva prima del mentoring.
Quello che di solito si aspettano le persone all’interno del lavoro con il ReSonance è di uscirne con ‘re-installato’ un accesso diretto al loro stato di prontezza, che diviene da quel momento ‘somaticamente’ accessibile ed utilizzabile in qualsiasi contesto. Questo stato ha un impatto diretto sulle abilità della persona, e sulle performance che da quello stato generano. Ed è uno stato che ha a che fare con l’orientarsi – somaticamente e semanticamente – in relazione alle possibilità piuttosto che alle limitazioni.
Ci sono due posizioni di base in cui come essere umano puoi trovarti. La prima in cui per essere a posto devi prima cambiare qualcosa che è all’esterno da te. La seconda in cui percepisci – sotto la pelle e nelle ossa – che sei già a posto, indipendentemente da tutto quello che c’è lì fuori. E da lì puoi uscire, agire, decidere, ottenere dei risultati.
Funzionare nel mondo da una posizione in cui non hai bisogno di ottenere niente altro PRIMA di poterti sentire a posto per andarti a prendere quello che vuoi. E da lì generare risultati di eccellenza, perché non basati su un bisogno ma su un allineamento perfetto. Questa è la premessa del lavoro con il ReSonance.
“Dopo aver lavorato insieme a distanza di una settimana ho ancora una concentrazione e un’energia fortissimi sul lavoro… mi serviva trovare un percorso che mi facesse stringere e andare al punto … sta avvenendo e sono contenta di avere la concentrazione e la lucidità proprio ora che è il momento giusto ” Sara D.
Ci sono diverse modalità con cui puoi lavorare con me.
In ogni soluzione che ti proporrò potrai ottenere gli effetti del ReSonance: un senso di perfetto allineamento e l’accesso ad ogni parte di ‘CHI SEI’ per realizzare quello che vuoi. Chiarezza, prontezza ed abilità esponenzialmente maggiori nelle abilità che già ti appartengono. Risultati maggiori con meno sforzo, da una posizione in cui non ci sono compromessi per realizzare i tuoi obiettivi.