Mi sono spesso chiesto che differenza c’è tra diversi tipi di conoscenza, ed in particolare come si fa a capire quando qualcuno ha abbastanza conoscenza in una area per essere definito un esperto.
Una distinzione che per me è importante è quella tra ‘saper demistificare’ ed ‘aver compreso’ qualcosa.
Sono entrambi due tipi di conoscenza ma diversi…
Demistificare qualcosa è comprenderla ad un livello in cui ne sai abbastanza per non sentirti più in difetto per il fatto che non ne sai abbastanza.
Comprendere qualcosa è avere le stesse priorità che hanno gli esperti riguardo quella cosa.
E trovo che quest’ultima sia una buona definizione di esperto.
Per demistificare come funziona una automobile servono pochi concetti di base: qualche nozione sul motore, sugli iniettori, sul differenziale. E sostanzialmente sai cos’è una automobile.
Ma per conoscere davvero come funziona un’auto devi comprendere molte più cose. Sono informazioni essenziali, non dettagli messi li sono per confondere le idee.
La stessa cosa vale in qualsiasi area.
Di solito la differenza tra qualcuno che sa demistificare ed un esperto è la stessa tra chi ha letto una decina di libri su un argomento e chi ci ha lavorato una decina di anni.
L’altro giorno mi trovavo a fare un corso di linguaggio del corpo per dei ragazzi tra i 20 ed i 22 anni (studenti di scienze sociali, economia aziendale, giurisprudenza)
Abbiamo fatto parecchi esercizi. Uno di questo era cercare di riconoscere dai segnali del corpo se una persona sta dicendo la verità o sta mentendo.
Ovviamente ci siamo arrivati gradualmente. A turno ciascuno raccontava 10 cose vere, e gli altri osservavano come si muoveva, i dettagli anche più piccoli del suo viso, per esempio. O delle sue mani.
E poi 10 cose false. E tutti notavano come i movimenti cambiavano.
Ad un certo punto, quando è il turno di un ragazzo, mi accorgo che quando dice la verità termina le frasi con un suono più basso, quando mente, ogni sua frase termina leggermente più alta.
Gli chiedo di raccontare una bugia ed un verità, alternativamente.
Tono alto, tono basso, tono alto, tono basso.
A quel punto non serve neanche più guardare. Ogni volta che parlerà non dovrò neanche guardarlo per sapere se dice la verità o mente.
E dal momento in cui lo faccio notare anche agli altri, anche tutti i partecipanti al corso sanno come riconoscere quando mente.
Ed in relazione all’essere esperti, in quel momento mi è venuta una definizione di esperto che secondo me è molto efficace.
E’ esperto chi ha le stesse priorità degli esperti, in una specifica area di competenza.
Essere esperti è in qualche modo un consenso sulle priorità. E’ saper capire tra 1000 elementi, qual è il più importante per far fuzionare la macchina. O per scoprire chi mente. O per comunicare efficacemente.
- Chi sa demistificare qualcosa sa molto, e deve capire quli delle 1000 cose che sa NON servono in quel momento.
- L’esperto è chi tra le 1000 cose che sa, vede solo quella che serve per generare il cambiamento voluto.
Questo è anche il motivo per cui gli esperti guardano con un pò di supponenza, a volte, chi si affaccia nel loro campo di interessa con l’atteggiamento del demistificatore. Di chi ha letto 100 libri e pensa di sapere tutto.
Questa è una delle idee con cui ho creato Soluzioni Non Convenzionali. Creare un percorso per le persone per cui possano passare da essere ‘demistificatori’ ad ‘esperti’ nelle aree della comunicazione, della performance e del ‘funzionare bene’, della comunicazione (ma non solo).
Ci vediamo tra pochissimo
Simone Pacchiele
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