quando ho conosciuto la PNL avevo circa 20 anni. Per i primi anni ho approfondito questo interesse solamente praticando gli esercizi dei libri cercando di capire cosa fare in pratica per ottenere gli stessi ‘miracoli’ che descrivevano e ricostruendo i dettagli di quello che da una pagina stampata non poteva essere descritto.
Internet al pubblico sarebbe arrivato da li a poco, e lì è cominciata secondo me (in Italia almeno) la creazione di tante ‘PNL’ parallele e di una schiera di ‘esperti’ che aveva letto praticamente qualsiasi libro di PNL e conosceva qualsiasi aspetto teorico di questa tecnologia, ma che in pratica sapeva fare ben poco.
Ho conosciuto esperti di PNL che a fine anni 90 e nei primi anni 2000 utilizzavano la PNL per la ‘seduzione’ e che si vantavano di conoscere tutte le tecniche ipnotiche di Milton Erickson fare figuracce con le ragazze in qualsiasi situazione possibile.
Ho visto esperti usare le tecniche di PNL per la vendita che non sarebbero riusciti a vendere una Lemonsoda ghiacciata su una spiaggia assolata.
Ho visto trainer di PNL (anche internazionali, non solo italiani) non rendersi conto che stavano ‘perdendo la sala’ insistendo a voler dimostrare una tecnica che non erano proprio capaci a fare.
E la PNL, che era nata come strumento per modellare le abilità delle persone di talento e ‘svelare’ quello che facevano davvero per avere successo, per molti è diventata un mondo a sè, autoreferenziale, dove ai corsi impari quelle 2 o3 tecniche e sei bravo se riesci a dimostrarle all’interno di una sala del corso.
La PNL è diventata qualcosa a sè stante e si è staccata totalmente dalla realtà. Per dirlo in termini ‘piennelistici’, la mappa è diventata più importante del territorio.
E mi è capitato tantissime volta di andare ad un corso ed incontrare gli ‘esaltati della PNL’, il genere di persone più noioso presenti sul pianeta terra. Quelli che hanno memorizzato qualsiasi tecnica e parlano continuamente di quanto sono bravi a fare uno ‘swish’ o a ‘calibrare’, e poi non si accorgono che dopo 5 minuti che li ascolti ti sei rotto le scatole e guardi l’orologio cercando solo di salutarli e andar via.
Ed è lì che ho pensato: ai miei corsi di PNL questo tipo di persone spero proprio non vengano mai.
Perchè a me l’idea di PNL che è sempre piaciuta è quella di ‘PNL applicata’.
“Vediamo cosa riesco a fare nella realtà usando queste cose.”
Prendo gli strumenti, e li imparo da subito provando ad utilizzarli in situazioni reali. Quando comunico con qualcuno, quando faccio coaching con i miei clienti, quando scrivo, quando tengo un corso. E vedo quello che funziona, e soprattutto quello che non funziona. Perchè è da lì che imparo.
Se studiata con calma e disciplina e guidati da una persona che sa come insegnartela, la PNL contiene davvero gli strumenti per ottenere un sacco di risultati – in tutti i campi.
Perchè è questo l’intento con cui nasce: insegnarti ad estrarre da chi ha già successo le strategie che utilizza e replicarle per conto tuo. E da questo punto di vista ti assicuro che funziona.
Se dovessi consigliare il modo migliore di studiare la PNL, oltre quello di venire ai miei corsi, direi: leggi un solo libro – uno a caso scritto magari da chi la PNL l’ha inventata – e gioca con quelle idee e con quegli esercizi per almeno un anno. Un anno ad ascoltare le persone, a guardarle. Scoprirai un sacco di cose.
Scoprirai che per esempio è quasi impossibile far funzionare le tecniche di PNL pensandoci. Devono diventare parte di te, e questo può avvenire solo accedendo ad uno stato particolare (ed è per questo che ti consiglio di frequentare dal vivo qualcuno che sappia insegnarti come fare).
Scoprirai che a volte ripetendo un solo esercizio per mesi impari molto di più che seguendo un seminario intero con un trainer cervellotico pieno di teorie che non ha mai sperimentato nel mondo reale.
E poi, scoprirai che la PNL di per sè è solo un insieme di strumenti, che prese così non hanno una direzione o un senso. Sono come il martello, il cemento, il filo a piombo. Puoi costruirci una casa è vero, ma devi avere anche una progetto e conoscere la tecnica delle costruzioni.
Ed è per questo che ho creato il ReSonance, che è un modello di trasformazione personale e professionale che da una direzione alla PNL e ti permette di utilizzarci all’interno tutto quello che sai fare bene per generare dei risultati straordinari.
Il discorso è lungo, ma ne parleremo tanto…
Intanto… un saluto!
Simone Pacchiele
Lascia un commento