Nota: scrivo da circa 8 anni della differenza che intercorre tra cambiamento e trasformazione. E considero un grande segnale di ammirazione il fatto che questa idea, dopo anni che la divulgo in corsi dal vivo, articoli, corsi a distanza e podcast, inizia ad affacciarsi – almeno nella teoria – nel lavoro di diversi coach, studenti di filosofia o counselor che hanno iniziato a parlare delle questione negli stessi termini.
Fondamentalmente per me il senso di questa distinzione è: il cambiamento è quando, partendo da un senso di qualcosa che manca, cambi prima qualcosa all’esterno di te o ottieni qualcosa che desideri. E dopo, in conseguenza di questo cambiamento raggiungi una soddisfazione, una quiete, un piacere più o meno momentaneo.
La trasformazione invece è quando riesci a cambiare i filtri percettivi e ad avere un chiaro senso della tua identità, di chi sei… fino ad entrare in una configurazione in cui non hai nessun senso di mancanza o di qualcosa che non funziona… e da lì decidi cosa vuoi e trovi gli strumenti per andartelo a prendere.
La caratteristica specifica del ReSonance è che mira a portare la persone in una configurazione in cui percepiscono, letteralmente in maniera ‘incorporata’, il senso di possibilità e di chi sono prima ancora di decidere quello che vogliono…
E quando sentono questo senso di chi sono sotto la pelle… accedono anche ad un enorme senso di possibilità in cui non percepiscono limiti ed in cui hanno una enorme chiarezza su cosa devono fare per arrivare dove vogliono.
La differenza tra parlare di distinzione cambiamento/trasformazione ed il ReSonance, è che il ReSonance non è un lavoro semplicemente ‘filosofico’ o concettuale.
E’ molto semplice distinguere concettualmente cambiamento e trasformazione.
Ma portare questa distinzione dentro il lavoro con le persone è tutta un’altra cosa.
Il ReSonance è un lavoro – molto elegante ed efficace – in cui le persone che partecipano ai corsi dal vivo apprendono come generare questo senso di possibilità e di azione per gli altri… creando un collegamento tra il linguaggio ed il corpo.
Insomma il ReSonance non è semplicemente ‘Coaching’. E NON è neanche prendere qualche nozione di PNL e riarrangiarla aggiungendoci la parola ‘trasformazione’.
Il ReSonance è un lavoro strutturalmente diverso.
E quando le persone entrano nella configurazione… succede davvero la ‘magia’.
“Io credo che tu fai un lavoro magico.. Ti ho visto all’opera… e quella è realmente magia… molto più sottile, elegante ed essenziale di qualsiasi cosa ho potuto vedere… e ho visto Robbins, Bandler… Lavalle… Fitzpatrick… professionisti del settore…”
Mauro V. , Napoli
“Alla fine della giornata di corso Introduzione al ReSonance mi sono sentita pervasa da una strana adrenalina che tutt’ora perdura. E’ come se mi sentissi più frizzante e viva nel qui e ora, in connessione con un mondo di possibilità, aperto, presente e tangibile con la sensazione di poter essere pienamente me stessa nel bagliore delle mie potenzialità”
Valentina Ianna, Londra.
C’è un famoso racconto che parla di Milone di Crotone, il celebre lottatore della Grecia antica: in breve il senso della storia è:
“solleva un vitello ogni giorno, e quando cresci sarai in grado di sollevare una mucca”.
La storia racconta che Milone divenne fortissimo iniziando quand’era ancora poco più che un bambino a sollevare un vitellino appena nato, e continuando ad alzarlo ogni giorno mentre cresceva.
Ed in pochi anni mentre Milone diventava uomo fu in grado di sollevare il vitello che… nel frattempo era cresciuto anche lui.
(Ok sono d’accordo.. Milone era un personaggio abbastanza particolare 😉 )
Il senso della storiella non è, come qualcuno abituato al ‘solito’ lavoro di motivatori potrebbe pensare, fai una cosa tutti i giorni e diventerai bravo.
Il senso della storia (a cui negli ultimi tempi ho pensato spesso) riguardo al lavoro che faccio con le persone per me è:
per poter crescere personalmente e professionalmente il contesto deve maturare ma non più velocemente delle velocità a cui le persone sono in grado di adattarsi.
Penso al contesto lavorativo.
Lavoro ogni giorno con persone che dicono di volere un lavoro migliore.
Vogliono cambiare il proprio stile di vita, avere più tempo per loro, guadagnare di più e… lo vogliono subito. E a volte succede che qualsiasi intervento gli venga suggerito per aiutarli ad andare in quella direzione venga percepito come ‘irrilevante’ rispetto al grosso cambiamento che queste persone vogliono generare nelle propria vita.
Vorrebbero un posto di maggiore responsabilità o essere proprietari di una azienda più grande… Sanno che magari dovrebbero studiare amministrazione o management, frequentare un master o magari iniziare anche solo imparare un pò meglio l’inglese per poterlo frequentare… ma siccome rimettersi a studiare inglese è una attività per loro molto distante dall’avere il posto di responsabilità che vogliono… non lo fanno e rimangono dove sono.
E se, con una bacchetta magica, potessi comprimere il tempo dell’aver fatto il master, avuto il posto di responsabilità e farli diventare il capo del loro ufficio o moltiplicare per 10 la dimensione della loro società… all’improvviso un NUOVO ordine di problemi si aprirebbe per loro dopo pochi minuti. ‘Problemi’ a cui fino a qualche attimo prima non avevano neanche pensato… perchè prima non vivevano quella situazione.
Ci sono un paio di idee interessanti per me a questo riguardo.
1. Rilassati: in ogni momento sei nel posto giusto. Riesci a sollevare il vitello adatto a te e quello che ti sei allenato a sollevare: se guadagni quello che guadagni, se sei nel posto di lavoro dove sei probabilmente è perchè te lo meriti. E’ il posto adatto alle conoscenze, agli sforzi e alle cose che in questo momento CONOSCI e che ti rendono maggiormente produttivo in quella posizione rispetto al contesto in cui operi.
2. Rilassati 😉 E’ possibile acquisire tutte le conoscenze di cui hai bisogno per passare da dove sei ora a dove vuoi arrivare nel lavoro. Non viviamo ai tempi dei servi della gleba, e se hai le conoscenze specifiche giuste puoi modificare la situazione a tuo vantaggio. Sempre.
3. Il cambiamento è un evento, la trasformazione è SEMPRE un processo.
Il cambiamento è vincere il biglietto della lotteria, la trasformazione è capire come puoi partire da dove sei e guadagnare gli stessi soldi del biglietto della lotteria rimanendo nello stesso contesto in cui sei ora ma percependolo diversamente.
Non passi da essere titolare di un piccolo studio professionale con 3 dipendenti ad avere una azienda di 1000 persone (nel caso ti interessasse farlo). E se anche avvenisse non sapresti come gestirla dopo pochi attimi che il tuo desiderio si è avverato.
4. La chiave per la trasformazione (passare da dove sei a dove vuoi arrivare) è nella informazioni che ti arriveranno dal sistema dal livello IMMEDIATAMENTE successivo a dove sei ora. Tu cambi perchè mano mano che sollevi un peso sempre più grande il tuo corpo cambia e diventa in grado di sollevare un peso che diventa sempre più grande.
E’ possibile accelerare questo processo di crescita? Si, per fortuna, soprattutto perchè non stiamo parlando realmente di sollevare pesi (vitellini o mucche che siano).
Ti aspetto ad un ReSonance
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