Per anni all’interno della categoria del cosiddetto ‘sviluppo personale’ e del Coaching è stata veicolata l’idea che per ottenere più risultati e performance migliori basti
‘prendere il controllo della propria mente’ raggiungere uno stato di picco, conoscere le strategie della PNL, avere più motivazione, lavorare sulle convinzioni, farsi fare delle ‘domande potenti’ e così via.
Il risultato di questa visione è che le migliaia di persone che hanno partecipato a qualche corso di ‘sviluppo personale’ non hanno visto cambiare se non in piccola parte le loro performance ed i risultati che ottengono nei mesi successivi.
Dopo anni di lavoro passati a capire come funziona realmente la parte cognitiva e comportamentale delle persone che sono DAVVERO in grado di generare performance straordinarie – musicisti concertisti, manager ed imprenditori di successo, investitori che ottengono risultati importanti e misurabili nel trading e nella finanza, sportivi – posso testimoniare che nessuno di loro quando ha iniziato ad ottenere i risultati che poi ha confermato negli anni successivi lo ha fatto partendo dalle idee base che trovi nel mondo dello sviluppo personale.
Un paradigma più moderno nel Coaching
Esiste (da anni) un modello della performance che ha poco o niente a che vedere con il modello della cosiddetta 'teoria computazionale della mente' pesantemente utilizzato nello sviluppo personale, e che si basa invece su più moderni approcci legati al modello della 'Embodied Cognition', più vicino a come funziona la parte neurologica e comportamentale degli esseri umani.
In breve: la teoria computazionale della mente dice che la mente comanda e il corpo segue. Concentrati abbastanza e la mente, che è il ponte di comando dell'intero sistema, guiderà tutto il resto. (È un po' quello che fanno i cosiddetti 'mental coach').
L'embodied cognition è invece una descrizione più accurata di come funziona un essere umano reale che apprende davvero quando rimane 'aperto' ai segnali che gli arrivano dal sistema e costruisce una sua mappa del mondo più accurata quando non riceve segnali che lo mandano in inibizione).
Se sei interessato a leggere qualcosa sulla embodied cognition vai su questa pagina.
Lavoro da anni con un modello basato su questo approccio che si chiama ReSonance®.
(tra l'altro utilizzo il ReSonance nei corsi che da 10 anni tengo in Università Bocconi).
Molti esperti di cambiamento lavorano esclusivamente ad un livello di neocorteccia, a livello razionale, ed anche quando dicono di fare un lavoro sulla performance che coinvolge l’uso del lavoro corporeo in realtà questo cambiamento rimane a livello puramente mentale.
La chiave della performance - di come le persone ottengono davvero risultati - sta, invece nel creare un perfetto allineamento tra il sistema limbico del cervello e la parte della neocorteccia.
Quando impari a farlo, la performance emerge come qualcosa che generi senza doverci nemmeno pensare, non come ‘idea’ pensata e razionale ma come una risposta più efficiente del tuo sistema mentale e somatico allo stesso tempo per farti ottenere quello che vuoi.
Tutto quello che serve per produrre una eccezionale performance è ‘semplicemente’ far funzionare in maniera assolutamente sincronizzata la parte mentale e linguistica (semantica) e la parte corporea (somatica).
Per generare performance la motivazione, l’autostima, o le strategie della PNL hanno una funzione solo marginale (e minima).
E’ solo quando riesci a lavorare a livello più profondo partendo da dove il sistema elabora gli stimoli sensoriali prima di valutarli razionalmente che puoi riscrivere davvero il modo in cui funzioni e generi risultati.
Ciò che fa la differenza sono due abilità strettamente legate:
La prima è imparare a interagire in modo automatico con i dati che arrivano dall’ambiente.
La seconda abilità è imparare a reagire nell’unico modo efficace senza doverci nemmeno pensare.
Questo è quello che fa - senza accorgersene - un trader quando riconosce ‘al volo’ dei segnali dai grafici del mercato, o un pianista quando accarezza i tasti del pianoforte nel modo che gli fa ottenere il suono che ricerca, o un esperto pugile quando boxa.
Il fatto di riconoscere schemi vincenti nel mercato diventa qualcosa di radicato profondamente a livello neurologico e somatico, ed accedere a queste capacità diventa intuitivo quando sei capace di superare la parte puramente mentale e razionale.
Per generare più risultati devi insegnare al tuo corpo ed alla tua mente come rispondere in modi che non sai ancora di conoscere e che però sono pronti ad emergere come comportamenti al momento giusto.
L'idea di partenza del Caching ReSonance
L’idea di partenza di questo modello della performance, nella sua forma più semplice, è che quando non ci sono insegnamenti o condizionamenti che ci portano in direzioni diverse, ognuno di noi è in grado di entrare in uno stato di performance in cui può generare risultati senza sforzo. Il tipo di educazione e di stimoli a cui siamo sottoposti negli anni, il tipo di condizionamento che riceviamo ci porta a rinunciare a questo stato di ‘performance’ – che in realtà è il nostro stato naturale – ed a spostare al di fuori di noi il centro in cui troviamo il nostro piacere ed il senso di chi siamo e di quello che facciamo.
Quasi tutte le tecnologie di cambiamento disponibili oggi, tutti i modelli di sviluppo personale, organizzativi, di miglioramento professionale, di crescita e sviluppo hanno sempre un punto di partenza esterno: il ‘problema’.
Nonostante molti parlino di approcci “generativi” nel Coaching, in realtà lo sviluppo personale tradizionale si è sempre limitato a diffondere tecniche e metodi per il cambiamento creati per ‘risolvere problemi’: comunicazione inefficace, fobie, difficoltà organizzative e strategiche.
Nello sviluppo personale viene passata l’idea che attraverso strategie di motivazione, o cambiando le convinzioni, o aumentando l’autostima si possa portare le persone a produrre performance migliori.
Ma la mia esperienza è questi elementi sono solo marginali è che quando si lavora così, il cambiamento è molto spesso superficiale, se non addirittura illusorio. La maggior parte delle volte la persona è convinta di cambiare semplicemente perché sente di avere a disposizione ‘la tecnica’ per il suo problema, o perché si sente un po’ meglio, o perché è più carica di energia.
Quasi sempre il cambiamento con un Coaching di tipo 'classico' è temporaneo. O ancora la persona si accorge che risolvere quel singolo problema in realtà non risolve i suoi ‘problemi’, in senso più ampio.
Il Coaching ReSonance è il risultato di più di 15 anni di lavoro con le persone e le organizzazioni e nasce dall’osservazione che il cambiamento, quando avviene, più che coinvolgere un singolo elemento… una singola funzione… avviene in modo globale ed è istantaneo: è l’intero sistema ad accedere, magari solo per un breve tempo, ad un luogo, ad una configurazione dove il problema, semplicemente, non esiste.
In quel momento le performance aumentano in maniera esponenziale piuttosto che linearmente.
Quando la persona accede alla propria posizione di performance non solo trova soluzioni ai problemi che sentiva limitare le sue performance ma riesce anche ad accedere anche ad una serie di risorse personali, mentali, emotive, decisionali che semplicemente prima non percepiva e che può mettere in campo in qualsiasi area della propria vita.
Nel Coaching ReSonance c’è l’assunto fondamentale che quando le persone passano da uno stato di scarsa performance ad uno in cui ‘funzionano perfettamente’, qualsiasi cosa vogliano dire queste parole per loro, non lo fanno quasi mai perché risolvono dei problemi con delle tecniche specifiche, ma perché riescono ad accedere ad uno stato in cui il problema non è presente.
E quando questo avviene davvero, i risultati che ottengono si estendono ad ogni aspetto dell’individuo.
Lo stato di performance non è solo uno stato mentale, e non è uno stato semplicemente fisico.
E’ qualcosa di simultaneo, in cui la persona non percepisce più la separazione tra mente e corpo. Quando questo stato è presente tutti i dati presenti e gli stimoli che la persona riceve sono visti ed integrati nel sistema della persona come possibilità. Non costituiscono più dei vincoli, o delle costrizioni ma vengono sperimentati in relazione a ciò che è possibile.
Queste idee sono fatte per essere messe in pratica da subito
Nelle prossime pagine ti darò alcune strategie per accedere alla tua posizione di performance e per migliorare da subito i risultati che ottieni.
Una piccola nota: questo non è - per forza di cose - un corso di Coaching ReSonance. Quando insegno dal vivo attivo dei processi nei partecipanti al corso che non possono essere trasferiti in un articolo che leggi a distanza perché non funzionano solamente a livello di comprensione intellettuale ma a livello di esperienza.
Svolgo degli esercizi, interagisco con le persone direttamente e ho modo di verificare come rispondono alle cose che sto dicendo loro. Attraverso un libro questo non è possibile.
Quindi quello che ti consiglio è di non leggere passivamente questo report ma di farlo con un quaderno per prendere appunti e una penna vicino ogni volta che ti verrà qualche idea che senti essere in relazione con quello che ti sto dicendo.
Rileggi più volte questi articoli (non è un romanzo!) e ti accorgerai di come ogni volta che lo leggi noterai qualcosa che nelle letture precedenti non avevi notato e ti verrà qualche idea che ti verrà naturale applicare nella tua vita o nella tua professione.
Se ti va di approfondire guarda:
Il corso di Coaching ReSonance
Oppure puoi ascoltare il mio migliore corso a distanza Oltre gli Obiettivi in cui imparerai delle tecniche specifiche di cambiamento senza sforzo.
E poi per incontrarmi (per ora virtualmente) e dialogare con me e gli studenti della Scuola ReSonance...
(l'accesso è libero).
Simone Pacchiele
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