A seconda del livello culturale, economico, e dalle aspettative che ha… chi è nel mondo del lavoro a diversi livelli si pone domande diverse ed ha problemi diversi.
C’è chi cerca il ‘posto fisso’.
C’è chi il posto fisso lo dà per scontato.
C’è chi non lo vorrebbe mai.
C’è chi dice:
“Sono tanto bravo, ho due lauree e tre master ma… guadagno poco in relazioni ai miei titoli”
Quello del posto fisso è un paradigma che semplicemente non è più valido.
Cosa intendi per ‘posto fisso’?
Passare tutta la vita lavorativa nella stessa azienda facendo sostanzialmente lo stesso lavoro?
O rimanere nella stessa azienda cambiando continuamente quello che fai perchè il mercato richiede cose diverse?
Quello del ‘posto fisso’, come quello di voler misurare il guadagno in relazione ai ‘titoli’, è un paradigma invecchiato (da tempo) e molto meno valido che in passato. E continuare a portare l’attenzione sulla forma (il posto fisso, il titolo) piuttosto che sulla sostanza (chi sei e cosa sai fare) è semplicemente guardare dalla parte sbagliata.
Non è che sia di per sè giusto è sbagliato avere una o due lauree, come non è semplicemente vero che essere ‘bravi’ a fare qualcosa porti automaticamente a guadagnare tanto. Semplicemente quello che era vero 40 o 50 anni fa, oggi non è più vero. Non funziona più così. Non basta più il ‘titolo’.
Il mondo del lavoro attuale ha regole diverse.
E queste regole hanno in sè un paradosso: chi non trova lavoro o lo perde è spesso molto qualificato. Ed allo stesso tempo c’è un enorme bisogno di persone di talento. Datori di lavoro o clienti sono alla ricerca disperata di persone di talento che risolvano i loro problemi. E sono disposti a pagare per averli. Sono disposte a pagare molto. Sono disposte anche a concedere ‘il posto fisso’.
Ma dato che è ‘diventato difficile trovare lavoro’ il risultato è che le persone prendono il primo lavoro che gli capita e se lo tengono stretto, anche se non gli piace.
C’è un modo intuitivo e un modo anti intuitivo di ‘trovare lavoro’ oggi.
Il primo modo è questo: uscito dalla scuola o dall’università inizi a fare master, stage ‘formativi’, un nome elegante per definire lavoro non retribuito legalizzato, ed il primo lavoro decente che salta fuori, lo prendi. (A questo proposito ti consiglio di leggere il libro ‘Intern Nation’ di Ross Perlin. Illuminante analisi sul mondo e l’economia degli stage).
Il secondo modo è: scopri qual è il tuo talento, quello in cui sei davvero ‘imbattibile’ e fai in modo che i datori di lavoro ed i clienti ti vengano a cercare 😉
E personalmente, preferisco il secondo modo.
C’è una verità infatti nel ‘nuovo mondo del lavoro’. E questa verità è che che oggi e’difficile trovare lavoro, ma e’ piu’ facile rispetto a qualunque altro periodo storico trovare il lavoro che vuoi, se sei bravo a farlo. E se sai come identificare i bisogni che la tua abilità risolve per le persone.
Dal mio punto di vista uno delle cose più belle che possano capitare nella vita è di lavorare tanto facendo quello che ami. E questo è vero anche oggi. Anche nelle economie evolute e moderne che sono più in crisi oggi ci sono un numero incredibile di persone, molte più di quello che ci siano state in qualsiasi altro periodo della storia umana, che fanno il lavoro dei propri sogni, che guadagnano bene e soprattutto che tornano a casa la sera con un senso di pienezza per aver fatto qualcosa che ha senso per loro.
Quando questo è presente, l’attenzione non è più sulla forma (il posto fisso, o quanti titoli hai) ma sulla sostanza (quello che sai fare e la soddisfazione che provi nel fare quello che fai)
La cosa interessante è che non sono affermazioni da libro di motivazione o di sviluppo personale, sono vere nell’economia e nella società di oggi.
E sono le stesse idee che, tra l’altro, trovi in un numero dell’Economist di qualche mese fa.
Cosa ti serve per vivere pienamente il lavoro oggi?
Cinque cose, secondo me.
1. Sapere come identificare i tuoi ‘talenti’. E se stai pensando ‘io non ho nessun talento, SO PER CERTO che non è vero. E’ solo che non l’hai ancora scoperto.
2. Identificare quali sono le opportunità disponibili nel mondo.
3. Sapere come connettere e come mettere in relazione i tuoi ‘doni’ con queste opportunità
4. Sviluppare il tuo talento e farlo diventare un punto di forza ed una risorsa
5. Sapere come portare la tua attenzione in maniera concentrata e continuativa nel tempo sul fatto di utilizzare il tuo talento per creare valore per le altre persone.
Ed è quello che imparerai nel corso ‘Dal Talento al Successo’.
Tra qualche giorno.
Simone Pacchiele
Lascia un commento