Ci sono delle differenze che riscontro essere evidenti tra i diversi ‘tipi’ di persone che si rivolgono a me per fare del coaching personale o che si iscrivono e partecipano ai corsi che tengo.
Ed a volte mi sorprendo, soprattutto in questo ambito in cui lavoro, di come ci siano persone che prendono la decisione di andare ad un corso o di iniziare un breve percorso di coaching, di permettere che lavori con loro su degli aspetti professionali o personali che mi propongono per poi… non fare niente delle idee e della posizione che acquisiscono grazie al lavoro con me.
Voglio dirti qual è la PRIMA differenza fondamentale tra le persone che si avvantaggiano del mio lavoro e di quelle che non lo fanno.
La prima categoria di persone fa sempre una cosa: fa quello che gli dico, implementa i suggerimenti che gli fornisco PRIMA, e POI fa le domande.
Non gli chiedo di fidarsi ciecamente di me. Ma gli chiedo di fidarsi di me NEL MOMENTO INIZIALE del lavoro, e di osservare i risultati che deriveranno dalle azioni che farà grazie ai miei suggerimenti. E poi saranno liberi di farmi tutte le domande che vorranno, ma sulla base dell’esperienza che avranno fatto nel frattempo.
L’altra caratteristica delle persone che mi accorgo ottengono dei risultati ENORMI grazie al lavoro che faccio con loro è che non cercano una persona che li ‘tenga per mano’ momento per momento, giorno per giorno.
Non cercano un amico, un confidente, una persona che li supporti emotivamente in ogni area della loro vita.
Ci sono POCHE cose che so fare molto bene, e mi aspetto che le persone che mi contattano per lavorare nel coaching si aspettino a loro volta che io faccia una cosa per loro: facilitarli nel far ‘funzionare meglio’ la loro vita attraverso delle singole decisioni, e delle singole azioni che non riescono a fare perchè non riescono a vedere dove li porteranno.
Il mio lavoro è metterli nella posizione di vedere dall’alto e di scegliere la propria direzione, e dove li porterà. Una volta presa voglio che siano liberi di godersela, e di godersi la vita. Non che mi contattino momento per momento per sapere cosa devono fare. Da questo punto di vista, sono (e sono sempre stato) CONTRARIO a QUEL tipo di coaching ;).
Mi rendo conto anche che le persone con cui mi capita di lavorare più spesso sono persone con una alta autostima e che hanno già avuto un certo grado di successo nella propria vita, e che non hanno bisogno di qualcuno che li sostenga momento per momento, ma che gli permetta di ‘vedere’ quello che devono fare con chiarezza.
Ci sono due appuntamenti in cui puoi sperimentare dal vivo il mio coaching:
il primo è il Coaching Day sabato 24 marzo a Roma
(ci sono solo due posti ancora)
Il secondo è la giornata di formazione ReSonance a Milano domenica 15 aprile.
In entrambi i corsi quello che sperimentarai è SEMPLICEMENTE essere totalmente allineato con ‘CHI SEI’ e prendere tutte le decisioni che servono… nelle relazioni, nel lavoro, in qualunque area della tua vita… DA QUELLA POSIZIONE.
Ti aspetto.
Simone Pacchiele
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