Da circa venti anni mi piace studiare come avviene il cambiamento per le persone.
Ho iniziato a farlo a 20 anni studiando la programmazione neurolinguistica (conosciuta anche con l’acronimo PNL) e ho proseguito, da lì in poi, studiando e praticando discipline somatiche ed energetiche (Shiatsu, Feldenkrais, Alexander) e le applicazioni pratiche delle scienze cognitive (neuroscienze, mitologia, linguistica, antropologia).
Quello che mi interessa, in definitiva, è come le persone ottengono risultati e generano performance, come le persone iniziano a generare risultati mentre fino ad un attimo prima non ne ottenevano.
Uno degli esempi che uso spesso quando voglio spiegare cosa intendo per cambiamento nella performance riguarda l’apprendimento di una lingua.
Una lingua non è mai qualcosa che impari in maniera lineare, anche quando pensi di farlo.
Anche quando ti iscrivi ad una scuola di inglese, in cui segui un programma… in realtà quello che ti fa davvero imparare l’inglese è stimolare il cervello in maniera continua con l’ascolto e la pratica della lingua. Una volta che conosci le basi – le regole della grammatica, un vocabolario decente – quello che ti fa davvero imparare è quanto tempo passi ad ascoltare in inglese. Puoi farlo guardando film, ascoltando la radio, parlando su skype con gli amici.
Ma non puoi mai prevedere QUANDO saprai bene l’inglese.
L’esperienza di chiunque parli davvero bene l’inglese e non sia madre lingua è che magari per mesi ha ascoltato la radio e visto film in lingua senza capirci poi molto… Per mesi e senza fare apparenti progressi. Poi ad un certo punto si è svegliato una mattina e capiva tutto. All’improvviso. Ti svegli e le parole che il giorno prima non capivi… e riuscivi a malapena a distinguere… adesso sono chiare e definite… e riesci per di più a collegarle ed a capirne il senso…
Come funziona l’apprendimento?
Come fai ad accelerare il processo che ti fa passare dal non sapere/saper fare a quello in cui sai/sai fare?
Da questo punto di vista il ReSonance è un sistema straordinario per permettere qualcuno di generare risultati che prima non otteneva, e soprattutto risultati che siano essi stessi ‘generativi’, che non si fermino solo ad alcuni aspetti della loro vita (imparare l’inglese) ma si estendano positivamente anche in altre aree.
La trasformazione è l’abilità di saper generare, un cambiamento da dove sei ad un’altra posizione in cui, in un attimo, il modo in cui percepisci la tua esperienza nel mondo e CHI SEI nel mondo… ed il mondo stesso intorno a te… è profondamente cambiato o migliorato, perchè hai assunto una posizione totalmente diversa in relazione ad esso.
Il passaggio che mi interessa le persone facciano è quello da una posizione in cui sei inibito e limitato perchè non pensi di ‘essere abbastanza’ alla posizione in cui sei chi sei e questo ti basta, senza cambiare altro, per farti percepire – sotto la pelle – che tutto quello desideri è possibile per te.
Questa è trasformazione, ed è più del cambiamento. E’ non dover cambiare niente al tuo esterno prima di ottenere ciò che vuoi.
Nel ReSonance impari un processo chiaro per accedere a questo livello di trasformazione. E lo impari attraverso un tipo di mentoring che comprende il fatto di portare l’attenzione sul corpo.
Mens sana in corpore sano o ‘impara a controllare la tua mente prima di voler controllare quella degli altri’.
L’idea alla base del ReSonance è che conosciamo e sperimentiamo il mondo attraverso le nostre percezioni… le percezioni sono la nostra realtà… e non la realtà in sè. Questo ovviamente non vuol dire che le nostre percezioni sono totalmente separate dalla realtà o da ciò che è ‘reale’ in termini di universo fisico o di altri segnali che riceviamo dal contesto in cui siamo.
MA…
noi siamo fatti di quello che crediamo essere vero, che sappiamo e che sperimentiamo sulla ‘realtà’ che incontriamo.
Da questo punto di vista siamo i creatori della ‘nostra’ realtà, anche quando la nostra realtà sembra essere assolutamente quella vera, come il fatto che la tua macchina è blu o che le foglie di quell’albero sono verdi…
(per gli animali che vedono i colori in modo diverso… quelle foglie sono ‘verdi’ in un modo molto diverso dal tuo)
E partendo da questa idea che creiamo la nostra realtà…
La domanda successiva è:
Allora qual è il fondamento della mia realtà personale?
Qual è quella che nel ReSonance chiamo ‘chi sei’, la tua ontologia?
Questa ontologia, visto che è quella che ti permette di percepire il mondo… e di rappresentartelo… e di conoscerlo… deve essere PRIMA della parta cognitiva e di quello che ‘conosci’…
La base di chi sei è somatica… E’ come sei nel tuo corpo somaticamente – come sei nell’esperienza del tuo corpo prima di sperimentare quello che c’è all’esterno.
Se la cosa non suonasse un po’ strana, la questione nel ReSonance è: come sei nel tuo corpo prima di sapere che sei nel tuo corpo?
La possibilità di fare questo tipo di trasformazione e di sapere come sei nel tuo corpo quando sei nella tua posizione migliore… questa è la chiave essenziale e più importante per prendere il controllo della tua mente: imparare a tenere traccia dell’esperienza che hai nel tuo corpo… come sei nel tuo corpo in un determinato momento.
Quando riesci a fare questo, in maniera naturale, inizi anche ad avere il controllo di come sperimenti la realtà.
Quando SCEGLI la posizione somatica da cui sperimenti la realtà… prendi anche il controllo della realtà che stai creando.
Ed è in questo dominio che vengono generate tutte le performance di livello assoluto… in uno spazio dove mente e corpo sono realmente percepiti come un’unità ed in cui i tuoi schemi tipici… il pilota automatico che governa i tuoi comportamenti… i tuoi insuccessi ed anche i tuoi successi… è accessibile e può essere modificato per andare dove vuoi.
Quando insegni alle persone a percepire direttamente l’unità di mente e corpo e riesci a fargli fare delle cose da quella posizione, iniziano a succedere dei veri e propri ‘miracoli’ in termini dei risultati che ottengono. E questo tipo di lavoro è completamente diverso da qualsiasi modello di coaching o counseling a cui sei abituato o che hai visto all’opera fino ad’ora.
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