Mi occupo professionalmente di Coaching da 12 anni.
Ovviamente non ho sempre fatto Coaching nella mia vita (e personalmente non darei la mia fiducia a qualcuno che nella vita non ha prima svolto con successo una professione su cui è in grado ‘dare consigli’ agli altri).
Dopo aver lasciato il lavoro come project manager ho cambiato completamente settore e ho lavorato intensamente per alcuni anni con le persone utilizzando alcune tecniche somatiche per il cambiamento.
E in tutti questi anni di lavoro in diverse aree in cui le persone e le aziende si sono rivolte a me posso assicurarti che NESSUNO, nessun privato e nessuna azienda, quando mi ingaggia mi ha mai chiesto che tipo di certificazione abbia.
Quandi dico nessuno, intendo davvero nessuno.
Perchè le persone e le aziende si rivolgono a me per risolvere dei problemi e generare un cambiamento – non per interrogarsi sui diplomi appesi alle pareti del mio studio. E finchè percepiscono che questo può avvenire per loro e continua ad avvenire, non gli interessa niente altro.
E sai perchè succede questo?
Perchè le certificazioni nell’ambito del Coaching non hanno nessun valore.
Chiunque può svegliarsi la mattina e mettersi a fare il Coach.
E chiunque può svegliarsi la mattina dopo aver fatto un corso di Coaching e aprire una scuola di Coaching.
Devi imparare a fare Coaching davvero, non certificarti.
Perchè il Coaching è (giustamente) una professione non regolamentata che rientra nell’ambito della legge 4 del 2013.
Cioè una disciplina libera – e non regolata in maniera cogente sui contenuti ma in cui è lasciato al mercato il compito di selezionare i migliori dagli altri.
La legge 4 del 2013 regala anche un vantaggio per chi fa Coaching: quella di annullare le rendite di posizione professionali di scuole che vendono modelli di coaching vecchi 40 anni e rivelatisi oramai inefficaci e di incentivare la libera concorrenza.
Ed è una legge che cerca di spostare l’attenzione delle persone esattamente dove serve: dal pezzo di carta alla competenza reale e la capacità di ottenere risultati della scuola che frequenti.
In un mercato in cui chiunque può mettersi ad insegnare coaching e ‘sfornare’ coach tutti dello stesso status legale ed in cui nessuno è legalmente superiore all’altro…
…e dove ‘affiliare’ la propria scuola ad una parrocchia rinomata nel mercato è spesso solo questione di quanto paghi per entrare nel giro…
…l’unica scelta possibile è quella di iniziare a valutare davvero le competenze.
Devi imparare a fare Coaching davvero, non certificarti.
Questo è l’unica cosa di cui deve preoccuparsi una persona che intende avvicinarsi al Coaching: alla fine sarò in grado di creare vero cambiamento in maniera misurabile (risultati concreti) o il mio lavoro sarà al massimo una ‘coccola calda per l’anima’?
Si interesseranno al mio Coaching solo persone appassionate di Coaching (il che equivale a farsi Coaching a vicenda sempre nello stesso gruppetto di persone) oppure anche organizzazioni e persone interessate davvero a migliorare?
Qualche giorno fa ho avuto una conversazione piuttosto interessante con un coach ‘professionista’.
Eravamo lì a parlare, e ad un certo punto mi dice qualcosa che mi ha lasciato senza parole:
“Io non vivo di Coaching. In realtà non credo che qualcuno possa vivere solo di Coaching. Tutti i miei compagni di corsi pensano che bisogna prima trovarsi un altro lavoro e poi fare Coaching nel tempo libero o come seconda attività”
La cosa mi ha fatto saltare sulla sedia!
Non tanto perchè non sappia bene che il 99% dei diplomati in Coaching fanno fatica a vivere di Coaching o fanno Coaching come secondo o terzo lavoro.
(Tra parentesi, ho progettato l’intero percorso della ReSonance Coaching School proprio per evitare che questo accada).
Ma perchè non capisco come sia possibile che delle persone che insegnano Coaching possano trasferire ai propri studenti i programmi dei corsi e poi renderli limitati su uno degli aspetti più importanti: essere in grado di lavorare come Coach.
Se una scuola di Coaching è una BUONA scuola di Coaching, i suoi studenti una volta che si diplomano lavorano con il Coaching, se vogliono. Punto.
Giusto per essere chiari:
Puoi vivere facendo Coaching (io lo faccio da anni)
Puoi vivere bene facendo Coaching (io lo faccio da anni)
E non sono ‘convinzioni’. E’ la REALTA’.
Devi imparare a fare Coaching davvero, non certificarti.
Quello di cui hai bisogno sono delle strategie che ti mettono in grado di:
1. produrre risultati per i tuoi clienti
2. differenziarti dagli altri coach della stessa scuola, con lo stesso curriculum, con lo stesso certificato.
3. promuovere il tuo coaching in maniera tale da sviluppare e far percepire agli altri la tua unicità
4. imparare a fare in modo che le persone abbiano voglia di acquistare i servizi che offri.
E’ ‘tutto’ qui, credimi.
Una delle strategie che NON funzionano voglio dirtela subito: quelle di puntare SOLO alle certificazioni.
Di gente con centinaia di certificati appesi al muro senza un cliente è pieno il paese, in ogni disciplina.
E sai perchè dovresti credermi?
Perchè so quello che dico e ho fatti i miei compiti a casa, ed ho ottenuto la possibilità di certificare Coach con ben due certificazioni una nazionale ed una internazionale.
Credo che in tutto il mondo ci siano attualmente una cinquantina di trainer in grado di certificare NLP Coach. In Italia una decina.
E la NLP Society è UNA delle scuola presso cui ho studiato. Ed il ReSonance è uno straordinario modello di cambiamento che insegno nei corsi della Scuola.
Ho studiato per anni in giro per il mondo e sono davvero molto onorato che alcuni geni veri del Coaching mi abbiano concesso la facoltà di formare nuovi coach sotto la loro ‘protezione’.
Ed allo stesso tempo dico da anni dico che le certificazioni non contano niente (se non ci credi leggi il mio sito, i primi articoli in cui lo affermo risalgono a 4 o 5 anni fa).
Nessuno mai ti pagherà per fare Coaching con te SOLO perchè hai le certificazioni.
Nessuno mi ha mai neanche CHIESTO di vedere i miei certificati di Coaching. Perchè le persone che mi contattano percepiscono sin dall’inizio che posso fare qualcosa per loro e migliorare velocemente la loro professione e la loro vita.
Il vero valore di quello che vendo sta nell’abilità di usare le strategie di cui ti ho parlato prima, con tutte le sfumature ed i dettagli che servono per renderti capace di generare risultati per i tuoi clienti, promuovere il tuo lavoro, vendere i tuoi servizi. E se fossi capace di farlo già da ora, potresti farlo senza tirar fuori i tuoi bei certificati.
Devi imparare a fare Coaching davvero, non certificarti.
Porta l’attenzione sulle abilità e sui risultati che vuoi ottenere, ed i successi arriveranno.
Simone Pacchiele